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Nasce il Memoriale dei Poeti della Shoa, a Torino

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Il 21 marzo è la Giornata Mondiale della Poesia: Torino ha deciso quest'anno di realizzare il Memoriale dedicato ai poeti uccisi nei campi di concentramento durante la Shoa; l'imminente progetto è stato annunciato dall’Associazione Onlus “Nessun uomo è un Isola” e dal Gruppo EveryOne. ...

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Il 21 marzo è la Giornata Mondiale della Poesia: Torino ha deciso quest’anno di realizzare il Memoriale dedicato ai poeti uccisi nei campi di concentramento durante la Shoa; l’imminente progetto è stato annunciato dall’Associazione Onlus “Nessun uomo è un Isola” e dal Gruppo EveryOne. Si tratta di un’0pera di grande valore storico e culturale, che onorerà poeti come Benjamin Fondane, Itzhak Katzenelson, Gertrud Kolmar e Max Jacob e altri; l’artista Dario Picciau spiega che “il Memoriale riporterà l’incipit di una composizione di Paul Celan, poeta e testimone dell’Olocausto: ‘Latte nero dell’alba’. Nella poetica di Celan, il ‘latte nero’ è un concetto che esprime la necessità di alimentare la Memoria della Shoah”.

Questo importante Memoriale sarà edificato nel “cortile dell’ora d’aria” del Museo del Carcere Le Nuove: i promotori del progetto spiegano che si tratta di un “grande mosaico a parete cui stanno lavorando gli artisti Dario Picciau, Roberto Malini e Liana Sopelsa in collaborazione con l’ingegner Thomas Gazit, sopravvissuto all’Olocausto in Ungheria”. La scelta artistica del mosaico, con l’utilizzazione di svariati materiali, è avvenuta in quanto permette di realizzare lavori che rimarranno nei secoli, sopravvivendo agli agenti atmosferici. La mosaicista Lina Sospelsa dichiara che “L’opera presenterà una visione simbolica di Auschwitz e di altri drammatici scenari in cui si svolse lo sterminio degli ebrei, dei Rom, dei Testimoni di Geova, dei gay e di tutte le minoranze che il nazismo voleva cancellare dalla faccia della terra. Associare materiali come cemento, vetro e pietra significa anche rammentare alle nuove generazioni la tenacia e la forza del male, il valore della memoria, la fragilità dei diritti umani”.

Il poeta Roberto Malini afferma che gli artisti sono “orgogliosi di quest’opera perché è innegabile che i poeti hanno da sempre un ruolo centrale nella cultura e nella Storia umana, cantando la libertà e il valore della vita e ricevendo spesso, a causa della loro espressione artistica, persecuzione, carcerazione, tortura e morte. Ecco perché il Museo del Carcere le Nuove di Torino ci sembra una sede ideale per il Memoriale. Lì furono internati ebrei e dissidenti. Fra di loro, Emanuele Artom, partigiano ebreo che fu anche un sensibile poeta. Casi recenti come quelli del poeta cinese Zhu Yu Fu o di quello arabo Hamza Kashgari, che rischiano rispettivamente sette anni di prigione e il patibolo, a causa delle loro liriche che celebrano l’importanza della libertà civile e religiosa, sono emblematici di come l’umanità non abbia ancora compreso il ruolo della poesia e dello spirito di libertà”.